domenica 27 giugno 2010

Amore e disabilità. Cosa c'è che non va?


Amore e disabilità. Cosa c'è che non va?

La società ci insegna che non si può amare un handicappato. Meglio girare alla larga! Ce lo insegna con la scarsa informazione che circola sulla disabilità, o non mostrando mai in televisione persone con disabilità o in tanti altri modi. Per esempio, voi avete mai visto un disabile che pubblicizza un profumo in Italia? Io no. Perché un disabile secondo l'opinione comune non è attraente o peggio ancora non usa il profumo perché non ha proprio occasioni per metterselo. Ma un messaggio ancora più grave che passa è che se per esempio hai un problema alle gambe la tua disabilità non si riduce solo ad esse ma ...intacca anche tutto il resto del corpo, cuore, cervello e anche anima. Come un veleno. La parte per il tutto. La negatività che per molti è sinonimo di disabilità dilaga in tutto l'individuo, come un virus. Ecco perché una persona con disabilità non può essere amata, la sua malattia rende negativa tutta la persona e noi "normodotati" non possiamo amare qualcosa che è il MALE. Se provassimo a scindere disabilità e Persona forse il nostro punto di vista cambierebbe.

Sbagliamo noi ma sbagliano anche loro che spesso pensano che un rifiuto sia inevitabilmente a causa della sedia a rotelle. Si dovrebbe accettare di non piacere come persona...capita. Invece ci si offende. Per molte persone con disabilità i "normodotati" non capiscono nulla. Entrambe le parti hanno bisogno di crescere e per questo è necessario mescolarsi, confrontarsi, conoscersi, educarsi e non vivere -come avviene ora- su binari differenti. Credo sia doveroso uno scambio, applicabile però solo quando si ha un po' di umiltà. Io, normodotato non mi sento superiore di fronte a te e tu disabile non dovresti rimanere ancorato all'idea che qualsiasi normodotato abbia in mente solo la tua disabilità. C'è tanta gente che sa apprezzare la Persona.

Gatto Panceri recita in una sua grande canzone -"L'amore va oltre"-. Io direi che l'amore va oltre ma ci sono dei limiti. Limiti superabili solo se si prova un sentimento reale. Allora si che saremo pronti per affrontare il mondo! Per convincere genitori e amici spaventati di quanto quella persona -nonostante sia disabile- ci renda felici. Perché alla fine è la felicità che conta no? Chi se ne importa dei sacrifici e delle tante cose che insieme non si possono fare. Ce ne sono altre mille che si possono fare! C'è l'amore che ti torna indietro a compensare tutto. C'è lui che ha occhi solo per te. Dunque è davvero importante come sei? O conta piuttosto esserci?

Dalla parte dei genitori della persona con disabilità non c'è nessuna strana reazione. Per loro è prassi. Si aspettano da sempre e lo sperano fino in fondo che il loro figlio s'innamori di una normodotata che lo apprezzi in quanto persona. Crea sicurezza e gioia.

Dalla parte del normodotato invece è tutto complicato. Non è per niente una sicurezza, anzi piuttosto un pericolo. Una minaccia che incombe sull'equilibrio famigliare...

Quanta ignoranza!!! Addirittura una volta ho sentito dei genitori che temevano che il ragazzo della loro figlia potesse trasmetterle la distrofia!

Conclusione: chiunque può amare e l'amore è per tutti. Su questo non si discute. Cercare di vivere una storia e creare un progetto comune è già un passo più avanti, una sfida...fattibile!!!


Genitori vs amore e disabilità

Io mi immagino dei genitori che vengono a sapere che la loro figlia sta con una persona con disabilità. Immagino proprio la loro faccia scandalizzata, come se amare una persona con disabilità potesse sconvolgere l'equilibrio di una famiglia. Una tragedia, una minaccia, un cataclisma... Un buon genitore cerca di capire, magari non condivide subito ma prova a conoscere il tuo ragazzo prima di dare giudizi. Ti ascolta, si fida dei tuoi sentimenti. Se lo ami, accetta punto. Non si può certo impedire una relazione solo perché l'altro non è come avremmo sempre immaginato per una figlia. Un buon genitore poi dovrebbe preoccuparsi solo se la persona con cui hai una storia può essere pericolosa per te, può nuocerti. Ad esempio se si droga, o è violenta oppure ancora se ti tratta male e ti prende in giro: queste sono le uniche cose per cui un genitore potrebbe eventualmente ficcare il naso nella storia e troncarla con forza. Per proteggerti. Per aprirti gli occhi, di necessità virtù. Per il resto dovrebbe solo preoccuparsi che tu sia felice, con chiunque tu stia: nero, sordo, cieco, disabile, ateo...

Anche quando il resto del mondo ti guarda male, una mamma e un papà dovrebbero essere sempre lì per aiutarti. Invece spesso i genitori si uniscono all'opinione comune e si vergognano di te perché stai con un disabile. Ti ostacolano, pensano che la cosa non sia sana. Non importa se sei innamorata. Non si può "è disabile" -come se in bocca al padre ci fosse solo questa parola-. Troppi luoghi comuni. Le solite barriere mentali che ancora restano da abbattere. Si pensa che stare con una persona con disabilità significhi rinunciare a tante cose, sacrificio, cure e assistenza e il confronto quotidiano con una malattia. Nient'altro. E il confronto con la Persona? Esiste solo la parte malata? Il problema grande è questo: spesso i genitori vedono solo "Il disabile" e non invece una persona che ama, stima e protegge la sua amata. Una carrozzina non può impedire una storia. Non può perché l'amore dovrebbe essere un sentimento fortissimo capace di superare tutto. Dovrebbe...ma se una ragazzina di 16 anni si ritrova ad amare un ragazzo disabile e nello stesso tempo ha i genitori contro è difficile. Difficile perché manca il sostegno di qualcuno che ti incoraggi nonostante gli altri ti abbiano già lasciata sola: i tuoi genitori. E quando anche i genitori non ci sono, diventa difficile andare OLTRE. Si soffre. E allora si lascia stare. Ci si ritira. Triste realtà ma molto diffusa. Forse perché manca informazione e sensibilizzazione e ci si lascia influenzare dall'opinione più comune. Non si conosce ancora una volta abbastanza la disabilità.


Myriam

9 commenti:

  1. pensieri forti i tuoi, verità lancinanti che entrano e segnano, credimi!!
    ..quanti veli di luoghi comuni, paure e condizioni, quanto la diversità non viene accettata, quanto ci si crede nella verità, la verità della normalità, perchè tutti fanno così, sono così, pensano così e poi ci si accorge che la sostanza, che davvero conta, è altra..e forse ce ne accorgiamo quando è troppo tardi!
    Seguo le tue parole sull'amore tra chi ha una disabilità a cui non riesco a non accomunare all'amore tra persone dello stesso, messe al bando, anche dalla legge.

    Andare oltre..quando il peso della realtà trascina a fondo. Eppure capire, volgendo altrove sguardi e orecchi, che un altro mondo è possibile perchè possiamo lavorare per la nostra speranza con coraggio!

    FORZA!!

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  2. Ciao mi chiamo Anna,leggo per purissimo caso questo tuo post che oltre ad avermi colpito,soprattutto mi ci rispecchio enormemente in quanto sposata con un ragazzo in carrozzina,dopo 5 anni di fidanzamento.
    All'inizio non fu per nulla facile(inutile negarlo!!)quelli che veramente hanno incoraggiato e sostenuto me e mio marito furono i nostri amici(quelli VERI e SINCERI che non sono molti,ma meglio pochi ma buoni) e i miei futuri suoceri(persone STRAORDINARIE)invece per i miei genitori FU UNO SHOCK,si sono trovati spiazzati, preoccupati(cosa credo comprensibile) non per il ragazzo in sè ma per la particolarita' della situazione,alle difficolta' a cui sarei andata incontro:la gente che ci guarda come se fossimo alieni(ormai ho fatto l'abitudine),i pregiudizi della gente e soprattutto l'IGNORANZA perche' oltre ad una carrozzina non riescono ad andare oltre e che sopra quell'attrezzo ci sta una persona con un cervello, con una personalita',con i suoi pregi e difetti e soprattutto con dei sentimenti!!
    Insomma hanno avuto non poche difficolta' ad accettarlo , le cose stanno migliorando,conoscendolo... ed il tempo in questi casi,è fondamentale.
    Anche se ho sofferto non poco(perche' volevo solo il loro sostegno,il sapere che c'erano) non gli porto rancore,la loro era paura e la paura è dettata dall'ignoranza(la colpa è della societa' che non fa nulla per migliorare le cose).
    Ci tengo a dire una cosa che per amare non servono due gambe,due occhi,due mani ecc...
    Il mio auspicio è che coppie Normo-disabile ce ne possano essere tante ma tante...ma le vogliamo abbattere ste' barriere mentali o no?????
    Mi scuso se mi sono dilungata.

    ANNA.

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  3. è bellissmo leggervi. è bellissimo sapere che c'è ancora chi condivide questi pensieri...grazie di cuore!

    Appuntamento a metà novembre per l'uscita del mio libro sulla disabilià!

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  4. 1ragazzina di 16anni nn s'innamora di un disabile...dove vivi?ma le hai viste in giro?cercano ragazzi cn motori x portarle in giro.....parlo cosi xkè sn disabile ed ho esperienza....

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  5. ivan se lo dico è xke conosco gente a cui è successo...

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  6. ho una domanda: chi conosce abbastanza la disabilità?

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  7. ..quando sono arrivato a leggere l'esempio della ragazza sedicenne, sono rimasto shockato, perchè è quello che, per filo e per segno, tre anni fa, mi è successo..
    Vorrei davvero che potessero cambiare le cose.. Perchè ci sono situazioni nelle quali l'affetto e l'amore della persona "normo", diventano indispensabili per la sopravvivenza mentale.. Dal momento che l'affetto dei genitori, inespugnabile roccaforte di sicurezze e vicinanza, non c'è.. O non ci può più essere...

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  8. stupendo,mi hai tolto le parole di bocca e dal cervello. anchio sto attraversando una situazione non semplice. congratulazioni per ciò che hai scritto! :)

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  9. ciao mi chiamo antonino o 25 anni e sn disabile(problemi nei movimenti,infatti cammino malamente)IO ALLA FINE NN SO SE una ragazza mi accetta così cm sono,perke penso ke le ragazze xnsano solo al divertimento..........sicuramente sbaglio ha pensarlo,ma so ke sarà difficile trovarlo,perkè o un cuore,una testa dei forti sentimenti.........x me la sincerità e alla base della vita sia in amicizia ma sopratutto in amore.............ciao

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